Insurrezione, disobbedienza ed audacia portarono alla liberazione di Napoli sotto assedio delle truppe tedesche durante la Seconda Guerra Mondiale, in quattro giorni, dal 28 settembre al 1° ottobre 1943 i napoletani decisero di impugnare le armi e di combattere strada per strada, vicolo per vicolo contro gli ex alleati divenuti a tutti gli effetti occupanti. Alla fine, in più di trecento pagarono questa scelta con la vita.
La metropoli contemporanea vive, oggi, scenari meno tragici, ma conserva ancora quello spirito indomito e sfaccettato, perfetto per quest'evento progettato con scopi “sovversivi” piuttosto che commemorativi, con un occhio puntato sul gusto per il pensiero difforme.
Questo è il concept che sta dietro a “Del Pensare Libero”, il festival cittadino, che si è tenuto dal 7 al 10 ottobre a Napoli, ispirato ai temi cruciali della contemporaneità, dissenso, disobbedienza e democrazie, come ha avuto modo di sottolineare Marinella Pomarici, di Voce Alta, tra le associazioni che hanno collaborato alla realizzazione dell'evento, assieme ad Astrea - sentimento di giustizia, patrocinato da Fondazione Premio Napoli, dall'Ordine degli Avvocati partenopei e dal Banco di Napoli, tutto su iniziativa dell'Assessorato alla Cultura e al Turismo.
Gustavo Zagrabelsky, insigne costituzionalista, ha tenuto banco nel primo giorno di rassegna con una lectio magistralis dal provocatorio titolo “liberi servi”, a cui seguiranno appuntamenti quali: disobbedienti a giudizio, “Dolci, Don Milani e Dante Troisi” di Pasquale Beneduce”, “partiti e movimenti tra democrazia e oligarchia”, coordinato da Luigi Vicinanza e ancora, “del narrare libero”, con Sandro Ruotolo, tra gli altri, ad affrontare le problematiche sulle censure e le restrizioni poste alla libertà di espressione, oppure “disobbedienze sui generis: giallo e fantascienza”, dialogo tra Maurizio de Giovanni e Gabriele Frasca; sono solo alcuni degli spunti di riflessione che offre il vasto programma della manifestazione.
E’ stato possibile assistere anche a rappresentazioni teatrali a San Domenico Maggiore con letture ed accostamenti di testi da Sofocle a Dostoevskij, da Cankar a London e Camus, ma sarà possibile anche viaggiare nella street art partenopea attraverso il “Napoli paint stories: street art & graffiti tour”, progetto ideato da Federica Belmonte e appoggiato dall'Associazione 400ml.
Insomma, si sono verificati i presupposti per poter andare oltre un evento pensato in maniera convenzionale, con tutti gli incontri ad ingresso libero da San Domenico Maggiore a Palazzo Marigliano, passando per il carcere di Secondigliano e le Università L'Orientale e Federico II, parlando per contrasti, di satira e religione, disobbedienza civile ed elettronica e libertà di parola in rapporto alla legge.
Rossella Marchese
La metropoli contemporanea vive, oggi, scenari meno tragici, ma conserva ancora quello spirito indomito e sfaccettato, perfetto per quest'evento progettato con scopi “sovversivi” piuttosto che commemorativi, con un occhio puntato sul gusto per il pensiero difforme.
Questo è il concept che sta dietro a “Del Pensare Libero”, il festival cittadino, che si è tenuto dal 7 al 10 ottobre a Napoli, ispirato ai temi cruciali della contemporaneità, dissenso, disobbedienza e democrazie, come ha avuto modo di sottolineare Marinella Pomarici, di Voce Alta, tra le associazioni che hanno collaborato alla realizzazione dell'evento, assieme ad Astrea - sentimento di giustizia, patrocinato da Fondazione Premio Napoli, dall'Ordine degli Avvocati partenopei e dal Banco di Napoli, tutto su iniziativa dell'Assessorato alla Cultura e al Turismo.
Gustavo Zagrabelsky, insigne costituzionalista, ha tenuto banco nel primo giorno di rassegna con una lectio magistralis dal provocatorio titolo “liberi servi”, a cui seguiranno appuntamenti quali: disobbedienti a giudizio, “Dolci, Don Milani e Dante Troisi” di Pasquale Beneduce”, “partiti e movimenti tra democrazia e oligarchia”, coordinato da Luigi Vicinanza e ancora, “del narrare libero”, con Sandro Ruotolo, tra gli altri, ad affrontare le problematiche sulle censure e le restrizioni poste alla libertà di espressione, oppure “disobbedienze sui generis: giallo e fantascienza”, dialogo tra Maurizio de Giovanni e Gabriele Frasca; sono solo alcuni degli spunti di riflessione che offre il vasto programma della manifestazione.
E’ stato possibile assistere anche a rappresentazioni teatrali a San Domenico Maggiore con letture ed accostamenti di testi da Sofocle a Dostoevskij, da Cankar a London e Camus, ma sarà possibile anche viaggiare nella street art partenopea attraverso il “Napoli paint stories: street art & graffiti tour”, progetto ideato da Federica Belmonte e appoggiato dall'Associazione 400ml.
Insomma, si sono verificati i presupposti per poter andare oltre un evento pensato in maniera convenzionale, con tutti gli incontri ad ingresso libero da San Domenico Maggiore a Palazzo Marigliano, passando per il carcere di Secondigliano e le Università L'Orientale e Federico II, parlando per contrasti, di satira e religione, disobbedienza civile ed elettronica e libertà di parola in rapporto alla legge.
Rossella Marchese