
Sono oltre novanta, sparse su tutto il territorio nazionale, le «Stanze tutte per sé» allestite nelle Caserme e nelle Questure, l'ultima in ordine di tempo è stata inaugurata a Potenza proprio alla vigilia delle celebrazioni del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.
L'aula di Potenza, consegnata dal club Soroptimist lucano ed allestita presso la Questura, è stata chiamata “stanza del sorriso”: un ambiente confortevole realizzato con colori ed arredi che ricordano quelli di un ambiente domestico e familiare, con lo scopo di far sentire le vittime di violenza, sia fisica che psicologica, a proprio agio, in modo da trovare la forza di aprirsi per raccontare e soprattutto denunciare.
Così concepite, le stanze sono spazi protetti dove donne vittime di violenza e di abusi possono ritrovare il coraggio e raccontare le loro drammatiche esperienze.
Il motivo del nome lo spiega Leila Picco, Presidente dell’Unione italiana del Soroptimist: Una stanza tutta per sé è il titolo di un saggio di Virginia Woolf in cui la scrittrice inglese parla di una stanza nella quale riesce a concentrarsi e a scrivere; così tutte le donne, spiega la Woolf, dovrebbero avere diritto ad un luogo simile, dove poter raccogliere i propri pensieri per trovare il modo di esprimerli. Il progetto Soroptimist, dunque, è quello di creare più stanze possibili in cui le donne possano sentirsi protette e capite.
Il motivo che ha indotto a questa iniziativa sta nei numeri: solo il 15% delle donne che subiscono violenza ne informano le forze dell’ordine, ma degli ambienti così protetti possono facilitare il momento della denuncia. Nelle stanze, inoltre, è anche possibile video registare il colloquio fra la donna e i funzionari e la videoregistrazione può essere utilizzata in Tribunale; l'aggiunta del supporto visivo, oltre a quello cartaceo, ha permesso a tutti gli attori del procedimento penale (magistrati, avvocati, giudici) di valutare anche la comunicazione non verbale usata dalle vittime di delitti di genere nella descrizione dei comportamenti violenti subiti.
Rossella Marchese
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