
Da pochi giorni aveva compiuto 69 anni, nello stesso giorno era uscito Blackstar, il suo ultimo lavoro, che rimarrà il suo testamento. Due settimane fa aveva annunciato il ritiro "definitivo e irrevocabile" dai palcoscenici che non calcava dal 2006. L’11 gennaio è morto a New York David Bowie, l'annuncio sul suo account ufficiale Twitter e Facebook: "Dopo 18 mesi di lotta contro il cancro se ne è andato serenamente, circondato dalla sua famiglia". La dichiarazione del figlio, con un messaggio seguito da una sua foto da bambino insieme al padre. "Davvero addolorato e triste nel dire che è vero. Sarò fuori dalle reti sociali per un po'. Grande affetto a tutti".
Una notizia inaspettata e inattesa, che ha colto tutti di sorpresa e gettato nello sconforto i milioni di fan. Se ne va uno degli artisti più celebrati e di maggiore successo della storia della musica David Robert Jones, questo il vero nome, nato a Brixton, Londra, l'8 gennaio del 1947.
Il suo primo singolo, “Can't help thinking about me”, viene pubblicato il 14 gennaio del '66 a nome di David Bowie e The Lower Third. Nel 1967 l'incontro cruciale e basilare per la sua carriera, quello con Lindsay Kemp da cui apprende i segreti della teatralità, della mimica, dell'uso del corpo, elementi fondamentali e necessari della sua personalità artistica che si affermerà attraverso le sue tante "personalità". Il primo tour ufficiale è lo "Ziggy Stardust Tour", iniziato il 10 febbraio 1972 al Toby Jug di Tolworth, 103 date in 60 città, l'opportunità per promuovere l'album “The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars”, disco venerato e adorato che rivela la storia del primo dei suoi alter ego scenici, Ziggy Stardust, un extraterrestre bisessuale e androgino trasformato in rockstar, fra teatro kabuki e fantascienza, che fa del cantante un portavoce della libertà sessuale. Ma è solo uno dei tanti alter ego di Bowie, da Aladdin Sane al Duca Bianco, una continua reinvenzione di se stesso che gli ha permesso di mostrare varie sfaccettature della sua arte nel corso della sua prolifica carriera. Nel 1973, con uno straordinario concerto all'Hammersmith Odeon di Londra, insieme agli Spiders from Mars, Bowie annuncia la fine di Ziggy Stardust.
All'inizio degli anni Ottante è un mito. Uno dei pochi artisti in grado di combinare rock e teatro, pop e avanguardia, ambiguità sessuale e arti visive, trasgressione e letteratura. Conta su solidi legami che vanno dal rock'n'roll stardom a Warhol e William Burroughs. Non mancano le incursioni nel cinema, infatti a seguito di piccole apparizioni, il grande successo arriva nel 1976 come protagonista di “L'uomo che cadde sulla Terra” di Nicolas Roeg. Tra le sue interpretazioni si ricordano anche quella in “Furyo” di Nagisa Oshima del 1983, “Absolute Beginners” e “Labyrinth” del 1986 fino a “Basquiat” di Julian Schnabel del 1996, nel quale ha interpretato il ruolo di Andy Warhol.
Dal 1997 viene quotato in Borsa, grazie all'emissione dei Bowie Bonds effettuata offrendo a garanzia le royalties ricevute per i dischi venduti fino al 1993 si contano circa un milione di copie l'anno.
Nel 2007 ha ricevuto il Grammy alla carriera, nel 2008 era stato inserito al 23º posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stone.
Nicola Massaro
Una notizia inaspettata e inattesa, che ha colto tutti di sorpresa e gettato nello sconforto i milioni di fan. Se ne va uno degli artisti più celebrati e di maggiore successo della storia della musica David Robert Jones, questo il vero nome, nato a Brixton, Londra, l'8 gennaio del 1947.
Il suo primo singolo, “Can't help thinking about me”, viene pubblicato il 14 gennaio del '66 a nome di David Bowie e The Lower Third. Nel 1967 l'incontro cruciale e basilare per la sua carriera, quello con Lindsay Kemp da cui apprende i segreti della teatralità, della mimica, dell'uso del corpo, elementi fondamentali e necessari della sua personalità artistica che si affermerà attraverso le sue tante "personalità". Il primo tour ufficiale è lo "Ziggy Stardust Tour", iniziato il 10 febbraio 1972 al Toby Jug di Tolworth, 103 date in 60 città, l'opportunità per promuovere l'album “The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars”, disco venerato e adorato che rivela la storia del primo dei suoi alter ego scenici, Ziggy Stardust, un extraterrestre bisessuale e androgino trasformato in rockstar, fra teatro kabuki e fantascienza, che fa del cantante un portavoce della libertà sessuale. Ma è solo uno dei tanti alter ego di Bowie, da Aladdin Sane al Duca Bianco, una continua reinvenzione di se stesso che gli ha permesso di mostrare varie sfaccettature della sua arte nel corso della sua prolifica carriera. Nel 1973, con uno straordinario concerto all'Hammersmith Odeon di Londra, insieme agli Spiders from Mars, Bowie annuncia la fine di Ziggy Stardust.
All'inizio degli anni Ottante è un mito. Uno dei pochi artisti in grado di combinare rock e teatro, pop e avanguardia, ambiguità sessuale e arti visive, trasgressione e letteratura. Conta su solidi legami che vanno dal rock'n'roll stardom a Warhol e William Burroughs. Non mancano le incursioni nel cinema, infatti a seguito di piccole apparizioni, il grande successo arriva nel 1976 come protagonista di “L'uomo che cadde sulla Terra” di Nicolas Roeg. Tra le sue interpretazioni si ricordano anche quella in “Furyo” di Nagisa Oshima del 1983, “Absolute Beginners” e “Labyrinth” del 1986 fino a “Basquiat” di Julian Schnabel del 1996, nel quale ha interpretato il ruolo di Andy Warhol.
Dal 1997 viene quotato in Borsa, grazie all'emissione dei Bowie Bonds effettuata offrendo a garanzia le royalties ricevute per i dischi venduti fino al 1993 si contano circa un milione di copie l'anno.
Nel 2007 ha ricevuto il Grammy alla carriera, nel 2008 era stato inserito al 23º posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stone.
Nicola Massaro