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“Splende la luce sulla città. I Sedili di Napoli attraverso la storia e le immagini”

31/5/2021

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“Splende la luce sulla città. I Sedili di Napoli attraverso la storia e le immagini”, questo il titolo della Mostra fotografica-documentale con riconoscimento FIAF (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), organizzata dall’Associazione Culturale “Napoli è” dal 19 maggio al 30 maggio e inserita nel calendario del Maggio dei Monumenti 2021.
La mostra, allestita presso la Fondazione Casa dello Scugnizzo onlus in piazzetta San Gennaro a Materdei n. 3, nel cuore di Napoli, attraverso una selezione di fotografie e di cartografie, porta il visitatore alla riscoperta degli antichi Sedili della città. Un racconto di luoghi, storia, attività, spaccato sociale, leggende.
La mostra è prorogata per tutto il mese di giugno dal lunedì al venerdì con i seguenti orari:  ore 10.00-13.00/ 16.00-19.00. Il contributo previsto per la visita alla mostra è di € 5,00. E’ obbligatoria la prenotazione telefonando al 351 1264195.
In relazione al frequente aggiornamento delle normative anti Covid-19 l’iniziativa è condizionata al rispetto della normativa vigente tempo per tempo. 
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Alla scoperta dei luoghi dei Sedili attraverso la musica

22/11/2019

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Alla scoperta dei luoghi dei Sedili attraverso la musica
Rosario Ruggiero, pianista, giornalista, scrittore, è l’Autore di “Invito a Napoli. Passeggiata musicale per la
città del Vesuvio nei luoghi dei suoi antichi Sedili”, edito dall’Associazione Culturale “Napoli è” presieduta dal
giornalista Giuseppe Desideri.
L’Autore è artista conosciuto nel panorama culturale napoletano ed è impegnato in numerose iniziative, una
delle quali quella che lo vede protagonista al Museo e Real Bosco di Capodimonte con le mattinate
promosse dall’Associazione MusiCapodimonte che consente ai fruitori del Museo di poter godere del
virtuosismo pianistico e della illustrazione di pagine musicali, una sorta quasi di “arredatore sonoro” come
ama definirsi Rosario Ruggiero che accompagna la visita ad una delle meraviglie artistico-culturali di Napoli
con la musica.
Forte la collaborazione con Aurora Giglio e con “Napoli è”, Associazioni con le quali ha realizzato prestigiose
iniziative ed venti culturali.
Nella sua lunga poliedrica carriera ha suonato per il Maestro Uto Ughi, ha tenuto corsi di guida all’ascolto
presso la L.U.E.T.E.C. (Libera Università Europea Terza Età Campania), collaborazioni giornalistiche,
pubblicazioni oltre a “Invito a Napoli” dei libri “Elogio della civiltà musicale napoletana” e “Sulla poesia
umoristica napoletana”.
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Totò i Sedili di Napoli e la Settima Arte all'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici

29/5/2017

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Per le celebrazioni del cinquantenario dalla morte del grande Totò,  tema centrale del Maggio dei Monumenti 2017 del Comune di Napoli, l’Associazione Culturale “Napoli è” ha realizzato una serie di eventi sotto il titolo di “Rivive la Napoli dei Sedili: Totò, i Sedili di Napoli e la Settima Arte”. Fino al 15 giugno si potrà visitare la mostra allestita nella splendida sala di Palazzo Serra di Cassano sede dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici. In mostra tavole documentarie dell’arch. Laura Bourellis, fotografie di Enzo Barbieri, Giancarlo Borsella, Alessandra Desideri, Nicola Massaro, immagini dei luoghi dei Sedili illustrati dal pittore Claudio Scarano.
La rappresentazione pittorica del “Palio dei Sedili” è stata curata, come nelle più recenti edizioni, da Alex Preti, un giovane e valente artista in grado di cogliere con la sua arte lo spirito, l’intensità, la vivacità e l’eleganza partenopei nei tratti dei personaggi, dei luoghi e degli stemmi dei Sedili.
Un suggestivo viaggio nella storia della nostra città, per scoprire le radici più profonde di uno dei sistemi di decentramento amministrativo cittadino più antichi d'Europa e far conoscere alcuni dei luoghi presi a set di film di Totò.
Il 31 maggio alle ore 10 si terrà il convegno dal titolo: “I Sedili di Napoli nel cinema mondiale”,  presso Palazzo Serra di Cassano, la storica sede dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici (I.I.S.F.), in via Monte di Dio n. 14, prenderanno parte per i saluti: l'avv. Massimiliano Marotta, presidente dell'I.I.S.F., la prof.ssa Fiorinda Li Vigni, segretario generale dell’IISF, l'Architetto Luigi Maglio, presidente dell'Istituto Italiano dei Castelli (I.I.C.) sezione Campania, il dott. Giuseppe Desideri, Presidente dell'Associazione Culturale “Napoli è”, interverranno: il prof. Guido D'Agostino, docente di Storia Moderna e Storia del Mezzogiorno all'Università degli Studi di Napoli Federico II, il prof. Gerardo Grossi, docente di Lingua Spagnola all'Università degli Studi di Napoli L'Orientale, la prof.ssa Giovanna Mugione, Dirigente Scolastico presso l'Istituto d'Istruzione Superiore “G. Marconi” di Giugliano in Campania, la dott.ssa Bianca Desideri, Direttore Responsabile “Napoli è” online, l'arch. Laura Bourellis, il dott. Enzo Grano, massmediologo, il prof. Arturo Martorelli, dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, esperto di cinematografia, il M° Rosario Ruggiero, musicista e giornalista. A moderare il dott. Giuseppe Fragna, critico letterario.
Il 31 maggio, in occasione del 20° anniversario dell’ideazione da parte dei giornalisti Bianca e Giuseppe Desideri dell’evento “IL PALIO DEI SEDILI”, sarà disponibile a Palazzo Serra di Cassano, via Monte di Dio n. 14, dalle 10 alle 16, con la presenza del desk di Poste Italiane, l’ANNULLO POSTALE realizzato dall’artista Alex Preti e le CARTOLINE FILATELICHE realizzate dagli studenti dell’I.S. G. Marconi di Giugliano in Campania coordinati dai docenti Amalia Caso, Emanuela Sermolino e Carlo Valle, con le foto degli stessi studenti, dell’arch. Laura Bourellis e dei fotografi Giancarlo Borsella e Alessandra Desideri, iscritti FIAF dell’Associazione Culturale Napoli è, e Nicola Massaro.  
L’evento sarà seguito dalla Marconi web tv, docente referente Cristina Morone.
 
Il ricco calendario di iniziative promosse, consultabili sul sito www.networknews24.it, inserite nel calendario del Maggio dei Monumenti 2017 e patrocinate dal Comune di Napoli assieme con l'I.I.S.F., l'I.I.C., la Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (F.I.A.F.), e l'Associazione Italiana dei Maestri Cattolici (A.I.M.C.) sezione Napoli Centro, fa parte del più ampio progetto di “Napoli è”: “RIVIVE LA NAPOLI DEI SEDILI. IL PALIO DEI SEDILI”, che vede la stretta collaborazione dell'Istituto d'Istruzione Superiore “G. Marconi” di Giugliano in Campania.
 
Per informazioni e prenotazioni:
cell. 3478139937
E-mail: [email protected]; [email protected]
 

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la verità sul grande artista in Totalmente Totò

12/4/2017

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La verità sul grande artista in 'Totalmente Totò' mentre al Rione Sanità due monumenti celebrano la sua memoria.
Dopo molti anni di studio e di ricerche su Totò, Alberto Anile firma una biografia artistica finalmente completa ed esaustiva dell’attore partenopeo. Pubblicata dalle Edizioni della Cineteca di Bologna a cinquant’anni dalla scomparsa dell’artista, avvenuta il 15 aprile 1967, intitolata “Totalmente Totò. Vita e opere di un comico assoluto”, ripercorre ed analizza per intero l’esistenza dell’uomo e insieme riconsidera tutta la sua infinita produzione, teatrale e cinematografica, dalle decine di riviste ai cento film, cercando di fare chiarezza e luce sui tanti equivoci che hanno accompagnato la sua narrazione. Hanno detto che l’artista improvvisasse a ripetizione. Che la sua comicità sarebbe incomprensibile all’estero. Che fu la sua indolenza a condannarlo. Che la colpa fu dei critici che lo sottovalutarono, o peggio, dei grandi maestri che non vollero dirigerlo. La verità è che Totò preparava attentamente e scrupolosamente il suo lavoro. Che ebbe un notevole successo anche nei teatri di Barcellona e Zurigo. Che a rovinarlo furono soprattutto la brama degli impresari e degli industriali.
Nella sua città Natale al Rione Sanità, nel cinquantenario dalla morte del “principe della risata” due monumenti alla sua memoria. Una moneta celebrativa coniata dalla Zecca dello Stato, poi una laurea honoris causa in Discipline della Musica e dello Spettacolo conferitagli dall’università Federico II di Napoli: sono solo due delle numerose iniziative intraprese a Napoli per commemorare Antonio de Curtis, in arte Totò, scomparso il 15 aprile di 50 anni fa. Come se non bastasse il Rione Sanità, il quartiere di Napoli che gli ha dato i natali, Totò nacque nel 1898 in via Santa Maria Antesaecula, ha deciso di dedicargli due monumenti commemorativi che saranno inaugurati uno il 15 aprile, giorno appunto della sua morte e l'altro il 29 aprile. L’iniziativa, partita dalla Onlus Fondazione San Gennaro, con la collaborazione di diversi partner, si pone l’obiettivo sì di celebrare il grande artista, ma rientra anche in un piano più ampio di riqualificazione del quartiere, tra i più belli della città, a cui saranno restituite anche due piazze. Si parte, il 15 aprile, con l’inaugurazione del Monolite dedicato al grande artista in Largo Vita, che potrebbe cambiare nome in Largo Totò, al quale l’opera ridarà nuova vita. Il 29 aprile, invece, in via Santa Maria Antesaecula sarà posizionato un busto in bronzo raffigurante Totò e sarà inaugurata la nuova facciata delle Basilica di San Severo, recentemente restaurata.
Nicola Massaro
 


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February 07th, 2017

7/2/2017

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Quando dipinse la sua Suonatrice di liuto, attorno al 1644, Jan Vermeer era già nella sua piena maturità di uomo e di artista. La tela rappresenta, con stile poetico e delicato, una scena di interno: una donna intenta ad accordare un liuto, con lo sguardo rivolto alla finestra da cui entra una chiara luce diurna.
Nella sua semplicità la scena è potente; la maestria con cui l’artista olandese ha “fotografato” il momento è frutto di uno studio certosino sulla luce e sui dettagli, suo segno distintivo.
Le composizioni delle tele di Vermeer, infatti, sono tutte attentamente composte, ogni elemento forma un insieme di grande equilibrio in cui la luce è protagonista; una luce che ha sempre una precisa provenienza: quasi sempre una finestra collocata sul lato sinistro della stanza, che fa entrare quel chiarore che anima la scena. Certamente uno degli ingredienti più preziosi dei quadri di Vermeer, la sua luce è palpabile, con una consistenza che tocca le cose e le rende vive.
Questo è il suo merito, la ricercata minuziosità della luce e delle scene di interno, realizzate con l'uso della “camera ottica”, ha portato ad un livello di perfezione assoluta ed ineguagliata il naturalismo pittorico, in una legittima evoluzione del caravaggismo.
Probabilmente, per tanta meticolosità egli non venne riconosciuto dai suoi contemporanei, che guardavano alla sua tecnica più con curiosità che con ammirazione e, sempre per questo motivo, Vermeer non fu un pittore prolifico, la sua tecnica così sofisticata, infatti, gli portava via molto tempo, tanto che si contano circa 40 tele in tutto dell'artista.
Eppure oggi Jan Vermeer è riconosciuto come pittore ineguagliato nella resa dell’immagine più vera a profonda del suo tempo storico, attraverso la rappresentazione della semplicità delle azioni umane: leggere, versare latte, studiare, eseguire un lavoro, impartire una lezione e cose del genere.
Pertanto, non c’è da meravigliarsi che Napoli, la città simbolo del Seicento Barocco, ospiti una delle opere più conosciute ed amate del maestro fiammingo, quella Suonatrice di liuto che si dice abbia il volto della moglie di Vermeer e che, malgrado il suo non buono stato di conservazione, trattiene in quei pigmenti di colore tutta la bellezza dell'espressione della donna, illuminata da quella luce che tutto rende vivo.
Direttamente dal Metropolitan Museum di New York, per la prima volta arriva a Napoli, esposta al Museo di Capodimonte, con un allestimento d’eccezione: assieme al capolavoro di Vermeer quattro opere con donne suonatrici, provenienti dalla immensa e prestigiosissima collezione museale partenopea, di cui tre ispirate al’'ambito devozionale, a testimoniare come nel XVII secolo la scelta di musiciste potesse avere valenze assai differenti.
 
Rossella Marchese

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Riapre al pubblico la Sezione Egizia del MANN

16/10/2016

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A partire dal 7 ottobre è finalmente visitabile la collezione egizia più antica d'Europa.
Dopo anni di manutenzione e messa in sicurezza dei locali (la sezione fu chiusa nel 2010), il Museo Archeologico Nazionale di Napoli restituisce alla vista circa mille metri quadrati di spazio, nel suo piano interrato, in cui sono stati ricollocati più di 2500 preziosi reperti.
Dalla mummia di una donna vissuta probabilmente tra la XXI e la XXII dinastia assieme al suo corredo funerario, alle statuette e gioielli, ai papiri, steli in granito con iscrizioni geroglifiche, piccoli sarcofagi in legno, vasi canopi: tutti questi manufatti arrivarono a Napoli tra il secondo ed il terzo decennio dell’800, da Pompei, Ercolano, Pozzuoli e da svariate collezioni private, tra cui quelle Farnese e Borgia, per formare una collezione egizia permanente degna di una capitale europea. Essa fu allestita prima di quella di Torino o di quella dei Musei Vaticani, molto prima dell’esposizione del Louvre; il primo pezzo della collezione partenopea, il Naoforo, unico reperto dalla Collezione Farnese, venne esposto, infatti, già nel 1803, quando Napoleone era ancora alla conquista dell’Egitto.
Per celebrare un evento tanto importante, il MANN ha pensato anche ad un fumetto commemorativo per i più piccoli, dal titolo “Nico e l’insolubile problema... egizio”, affidato alla penna di Blasco Pisapia, architetto e fumettista napoletano che da più di vent'anni collabora per Disney Italia; da segnalare, per i visitatori, anche il primo catalogo a stampa tematico della serie dedicata alle sezioni museali, al quale hanno lavorato studiosi interni dell’Orientale di Napoli e del Museo Egizio di Torino.
Il progetto, a più ampio raggio, non è solo quello di rendere nuovamente fruibile un pezzo di cultura del nostro Paese, bensì di creare sinergia e circolarità di saperi, ed è ciò che hanno sottolineato entrambi i direttori del MANN e dell’Egizio di Torino, Paolo Guglierini e Christian Grieco.  Si sta lavorando a una convenzione su borse di studio, ricerche e restauri con Torino;  la nuova sezione napoletana, infatti, costituirà la più importante raccolta del Centro-Sud, elemento catalizzatore di tutte le scuole che vogliono approfondire il tema Egitto senza dover andare nel capoluogo piemontese. Lo stesso Christian Greco ha detto che Napoli costituisce il completamento dell’offerta torinese perché la collezione partenopea è di origine pre-napoleonica, testimonianza del gusto europeo per l’Egitto prima dell’esplosione dell’egittomania degli inizi dell’800.
 
Rossella Marchese
 
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I giochi Isolimpici di Partenope

17/9/2016

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Il clima di festa che da Rio de Janeiro cerca di contrastare i mali del pianeta è quello solenne delle grandi occasioni: la storia dei giochi olimpici che si ripete ogni 5 anni e che affonda le sue radici in un passato antichissimo e glorioso da non dimenticare. 
Sin dai fasti delle antiche poleis le Olimpiadi sono sempre state l’evento agonistico per eccellenza, capace di fermare le guerre e di imporre su tutte le terre greche lo spirito “olimpico”, quello dell’ospitalità così caro al dio Zeus al quale i giochi erano dedicati. Tali giochi furono esportati dall'Ellade in ognuna delle sue colonie del Mediterraneo e certamente i più famosi furono quelli Isolimpici di Neapolis.
L’antico nome Italikà Romaia Sebastà Isolympia, ossia“Sacri Agoni Simili ai Giochi Olimpici”, rappresenta i giochi istituiti nel 2 d.C. in onore di Augusto, che aveva aiutato la città di Neapolis colpita duramente da un terremoto seguito da un incendio, probabile conseguenza di attività vulcanica del Vesuvio. Questi ludi ricalcarono i più noti agoni greci e, per questo motivo e per la loro cadenzialità quinquennale, vennero nominanti Isolimpici; divennero da subito i più celebri e prestigiosi giochi sacri di tutto l’Occidente.
In tutta la Magna Grecia, infatti, la passione per lo sport aveva continuato per secoli ad accomunare le colonie fondate dalle poleis elleniche, al di là delle rivalità che spesso le videro contrapposte.
Per ribadire il più autentico ideale greco della kalokagathìa, cioè lo stretto ed armonico nesso tra bellezza fisica e valenza intellettuale, i giochi Isolimpici partenopei furono integrati anche con competizioni di musica, letteratura e, unicum nel suo genere, rappresentazioni drammatiche.
Il regolamento dei Sebastà Isolympia comprendeva gare ginniche ed ippiche, i cui vincitori venivano premiati con corone di spighe, mentre le gare musicali e teatrali prendevano premi in denaro. Alle discipline più tradizionali che videro competere atleti della Grecia, dell’Egitto e dell’Asia Minore, si affiancarono anche una corsa acrobatica, una corsa di fanciulli e, per la prima volta, anche una corsa di fanciulle.
Per affrontare l’impegno dei Sebastà la città di Neapolis si dotò di una serie di ginnasii e di uno stadio, la cui esistenza rinvenuta nelle antiche testimonianze, riscontra un privilegio che Napoli condivise con l’antica Pozzuoli, con Roma e con pochissime altre città.
Il tempio dei giochi Isolimpici, l'antico edificio religioso dedicato al culto dei giochi suddetti, disperso per secoli, è stato rinvenuto durante i lavori di scavo della stazione Duomo, lungo la linea 1 delle Stazioni dell’Arte della Metropolitana di Napoli; i suoi resti ed i reperti trovati in loco sono stati totalmente ingrati nel progetto costruttivo.
Testimonianze importanti per una città ricca di storia, lo stesso archeologo Amedeo Maiuri, a proposito dei giochi Isolimpici partenopei scrisse: “Napoli ebbe, unica città dell’Occidente, il privilegio di celebrare i giochi italici in onore di Augusto. E quel privilegio non era dovuto tanto a personale predilezione dell'imperatore o a ragioni di opportunità politica, quanto piuttosto alla sua intatta grecità: che nel generale decadimento dell’ellenismo della Magna Grecia e della Sicilia, Neapolis, ancora greca di lingua, di istituzioni, di culti e di riti e di costumi, poteva essere considerata, nella prima età dell’Impero, la metropoli dell’ellenismo d’occidente” .
 
Rossella Marchese
  
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Al Procida Film Festival, il documentario "La Napoli dei Sedili: tra passato e presente"

9/6/2016

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Protagoniste, giovedì  9 giugno, alla terza serata del Procida Film Festival 2016, le tematiche sociali.
Tra le opere cinematografiche fuori concorso che verranno proiettate alla Marina di Chiaiolella, location d’eccezione per la IV edizione del Procida Film Festival, il documentario culturale “La Napoli dei sedili: tra passato e presente”, da un’idea di Giuseppe e Bianca Desideri che ne firmano anche la regia.
Prodotto dall’Associazione Culturale “Napoli è”, presieduta dal giornalista Giuseppe Desideri, con la consulenza dell’architetto Laura Bourellis, i testi di Laura Bourellis e Rossella Marchese, la voce narrante e le immagini di Nicola Massaro, Alessandra Desideri e Francesco Capuano, il tutto impreziosito dalla tela dipinta per l’occasione dall’artista Alex Preti,  il documentario è il racconto affascinante di un pezzo particolare della storia gloriosa ma quasi dimenticata della città di Napoli.
Attraverso le immagini della città partenopea contemporanea, lo spettatore diverrà viandante ed il suo sguardo sarà indirizzato ai monumenti e fasti architettonici, sepolti dall’inesorabile passare del tempo, ancora simboli della Napoli patrizia e Capitale di Regno.
Napoli, infatti, è una città unica e ricca di primati, tra i tanti anche quello di essere stata tra le primissime città europee a dotarsi di un sistema di decentramento urbano altamente sviluppato; dalle Fratrie greche (gli antichi collegi delle famiglie importanti e delle Tribù) alle attuali Municipalità, il documentario narra la storia affascinante dei Sedili o Seggi di Napoli, le antiche circoscrizioni territoriali in cui fu divisa l’urbe, ognuna delle quali legata a doppio filo alle sorti delle famiglie patrizie più influenti e depositarie del potere decisionale cittadino. 

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Al via il Procida Film Festival 2016

7/6/2016

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​Procida Film Festival 2016: sul grande schermo, protagonisti i “CINQUE SENSI” omaggio alla ricchezza sensoriale dell'Isola, fonte di ispirazione per letterati e cineasti.
 
Giunto ormai alla quarta edizione, il Procida Film Festival 2016 continua, con crescita di consensi, il suo cammino. Dal 7 all’11 giugno, la kermesse, ispirata e fondata da Fabrizio Borgogna, avrà come tema “I Cinque Sensi”, un omaggio alla ricchezza sensoriale dell'Isola dei pescatori, con le sue case colorate, gli scorci paesaggistici incantati e i profumi dei suoi limoni.
Partner della manifestazione sono: Associazione Culturale Fabrizio Borgogna, Associazione Culturale Meridiano14, Pro Loco di Procida, Unpli Napoli (Unione Nazionale Pro Loco d'Italia), Associazione Culturale PartenArt, Associazione Culturale Napoli è, Originalità di Pulcinella di Alessandro Starini, D-Style l'occhiale Italiano.
Nel corso delle  cinque serate del Festival verranno proiettate le opere selezionate dalla prestigiosa giuria composta dal produttore e regista Rai Gino Aveta (presidente della giuria), dal musicista Beppe Vessicchio, dall'attore Lucio Allocca, dal giornalista e vicepresidente USSI, Massimo Sparnelli, dal regista ed autore Radio Rai Nino Caputo, a loro si è affiancato quest'anno un altro prestigioso nome, Carlo Ruggiero giornalista inviato speciale Rai Tg3.
Quattro le categorie in gara: cortometraggi; documentari; videoclip musicali; script.
Una novità per l'edizione 2016: i lavori presentati nella categoria script hanno riguardato come tema anche l'isola di Procida.
La sera del 9 giugno, direttamente dal palco, saranno annunciate le opere finaliste: 3 nominations per ciascuna categoria. Il galà finale, nella serata dell'11 giugno, premierà i cinque vincitori come di seguito:
 
PREMIO FABRIZIO BORGOGNA PER LA MIGLIORE OPERA IN CONCORSO
PREMIO MIGLIOR DOCUMENTARIO
PREMIO MIGLIOR CORTOMETRAGGIO
PREMIO MIGLIOR VIDEOCLIP MUSICALE
PREMIO ALESSANDRO SELVAGGIO PER IL MIGLIOR SCRIPT
 
Altre due premiazioni saranno previste per le categorie tematiche sociali e sport, fuori concorso, che si svolgeranno nel corso della terza serata del Festival.
Sul sito del Festival, costantemente aggiornato, www.procidafilmfestival.it e su tutti canali social del Procida Film Festival, è pubblicato il programma completo della manifestazione, l'elenco delle opere selezionate, le nominations ed i componenti della giuria.
 
Procida Film Festival
Ufficio stampa e comunicazione
Bianca Desideri                                                               
Rossella Marchese
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"Rivive la Napoli dei Sedili" per il Maggio dei Monumenti 2016

11/5/2016

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Un ciclo di eventi vede impegnata l’Associazione Culturale “Napoli è”, che dedica le sue iniziative legate al Maggio dei Monumenti 2016 alla storia dei “Sedili Napolitani” e la intreccia indissolubilmente alle immagini dei luoghi della città.
Per l'edizione 2016 del Maggio, dedicato alle celebrazioni del trecentenario della nascita di Re Carlo di Borbone, l’Associazione Culturale “Napoli è”, presieduta dal giornalista Giuseppe Desideri, propone una suggestiva visione di Napoli: fino al 28 Maggio sarà possibile visitare, presso Palazzo Serra di Cassano, storica sede dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, in via Monte di Dio n. 14, la mostra documentaria fotografica dal titolo “L'epoca di Carlo III e la Napoli dei Sedili: tra passato e presente”, a cura dell’architetto Laura Bourellis, con fotografie di Enzo Barbieri, Francesco Capuano, Alessandra Desideri, Nicola Massaro e, con la partecipazione e collaborazione degli studenti dell’Istituto Istruzione Superiore “G. Marconi” di Giugliano in Campania coordinati dai docenti Lino Nolo, Emanuela Sermolino, e Carlo Valle.
La mostra sarà visitabile tutti i giorni da lunedì a venerdì, ad ingresso libero, dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.30, sabato dalle 10.00 alle 12.00.
L'evento, inserito nel calendario del Maggio dei Monumenti 2016 e che rientra nella manifestazione “RIVIVE LA NAPOLI DEI SEDILI. Il Palio dei Sedili”, organizzato dall’Associazione Culturale “Napoli è”, con l’adesione dell’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, dell’Istituto Italiano dei Castelli Sezione Campania, dell’Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC) Napoli Centro, manifestazione riconosciuta R11/2016 dalla FIAF (Federazione Italiana delle Associazioni Fotografiche), vede la collaborazione con l’I.I.S. “Guglielmo Marconi” di Giugliano in Campania che ha partecipato all’iniziativa “Scriviamo insieme la storia dei Sedili” con una propria reinterpretazione visiva dei fasti dei vecchi Seggi.
“Lungo le vie degli antichi Sedili” è stato il tema che gli studenti dell’I.I.S. G.Marconi, hanno scelto con il contributo della giornalista e Vice Presidente di “Napoli é” Bianca Desideri. Grazie alla preziosa sinergia instauratasi con la dirigente scolastica Prof. Giovanna Mugione e i docenti Emanuela Sermolino, Carlo Valle e Lino Nolo, i ragazzi, oltre alla mostra hanno anche realizzato un video sugli antichi Sedili Napoletani, che sarà proiettato nel corso del convegno “L’epoca di Carlo III e la Napoli dei Sedili: tra passato e presente”, in calendario per lunedì 16 maggio alle ore 10.00 a Palazzo Serra di Cassano, e che sviluppa un focus sul percorso del gusto.
La storia dei Sedili continua la sua narrazione, curata da “Napoli è”, con la mostra fotografica “L’epoca di Carlo III e la Napoli dei Sedili: tra passato e presente” di Giancarlo Borsella, in esposizione presso il Caffè dell'Epoca in Via Costantinopoli 81, fino al 31 maggio 2016, un itinerario visivo tra le bellezze storiche di Napoli.
Le mostre e il convegno, inseriti nel calendario del Maggio dei Monumenti 2016, si collocano nell’ambito delle iniziative previste per l'intero anno e legate alla manifestazione “Rivive la Napoli dei Sedili. Il Palio dei Sedili”, nata nel 1997 e frutto di un percorso di studio e ricostruzione documentale sull’evoluzione dei Sedili partenopei (Porto, Portanova, Capuana, Nilo o Nido, Montagna, Popolo), dal 1200 al 1800, curata da esperti del settore e giornalisti guidati dalla medesima passione per il recupero e la tutela della memoria storica cittadina.
La manifestazione, che si concluderà a fine 2016 con il PALIO DEI SEDILI, sfida artistico-culturale tra i Sedili di Napoli, intende tenere alta l’attenzione di cittadinanza e turisti sulla storia di Napoli e dei suoi gloriosi Seggi, le prime forme di organizzazione amministrativa decentrata cittadina, prototipo delle odierne municipalità.

Chiunque voglia partecipare all’iniziativa potrà proporre la propria collaborazione gratuita scrivendo all’Associazione Culturale “Napoli è” - Casella postale 333 – 80133 Napoli.

E-mail: [email protected]; [email protected]

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