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Al via il Procida Film Festival 2021

20/9/2021

 
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​Dal 22 al 25 Settembre 2021 a Procida si svolgerà Il Procida Film Festival, la kermesse cinematografica nata nel 2013 per volere del compianto Fabrizio Borgogna e giunta ormai alla nona edizione .
Il Procida Film Festival 2021 ha scelto l'India come paese ospite che per l'occasione lancerà anche il progetto Bollywood-Italia 2022, che a quanto pare sceglierà i nostri territori come luoghi per girare la loro produzione.
L'isola di Procida è al secondo posto in Campania dopo Napoli  come numero di location scelto per le produzioni internazionali girate negli ultimi 70 anni, pertanto ha un profondo legame con il mondo del cinema. 
Tantissimi i film girati sull'isola sui quali svetta indubbiamente " Il Postino" di Massimo Troisi.
Sono oltre 500 tra cortometraggi e documentari provenienti da ben 67 Paesi selezionati per la rassegna, mentre tra le sezioni ci sarà Procida per il Sociale a cui parteciperà Lotta per la vita di Cristian Boragine per la regia di Nando De Maio. Per le anteprime invece ci sarà Andrea Renzi con Io, nel gioco delle seduzioni di Vito Zagarrio.
La Prima serata sarà condotta dalla show girl Hoara Borselli, le successive da Noemi Guerrero mentre la finale è stata affidata a Beppe Convertini. 
Questi i lavori selezionati dalla giuria e che verranno proiettati al cinema Procida Hall di Marina Grande :
 
Cortometraggi
  • Wichita – 05′:35” – Sergine Dumais – Stati Uniti
  • Percezione – Storia di un bambino povero – 15′:00” – Avirup Biswas – India
  • Oltre i giganti – 09′:00” – Marco Renda – Italia
  • La Stanza – 07′:00” Giuseppe Alessio Nuzzo – Italia
  • Il canto del mare – 13′:29” – Walter Della Mura – Italia
  • La sfida di Pulcinella – 08′:26” – Angelo Iannelli – Italia
  • Konpal – 11′:16″ – Ram Surat – India
  • Nessuna è perfetta – nessuno è perfetto – 12′:29” – Isabella Weiss – Italia
  • Dipende tutto da te – 15′:00” – Daniele Ceccarini – Italia
Documentari
  • Fighting Souls – 07′:01” – Stratos Cotugno – Italia
  • Tonino – 14′:42” – Gaetano Del Mauro – Italia
  • Fighting Souls – 07’:01” – Stratos Cotugno – Italia
  • Tonino – 14’:42” – Gaetano Del Mauro – Italia
Film d’animazione
  • Times of Plenty – 13’:00” – Claudio Costa – Italia
  • Dormo poco e sogno molto – 03’:37” – Paolo Santamaria – Italia
  • Mardhë – 04’:17” – Flaka Kokolli – Kosovo
  • Echo – 07’:17” – Barzan Rostami – Iran
  • This side, other side – 08’:51” – Lida Fazli – Iran
  • Nonno Matteo – 08’:00” – Fabio Teriaca e Juan Pablo Etcheverry – Italia


Taormina premia Napoli

13/10/2018

 
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Con ben 8 riconoscimenti, tra cui miglior film, miglior regia, produzione, scenografia, sonoro, montaggio (ex aequo con Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino) ed anche casting director, nonché  per i due attori protagonisti: Marcello Fonte (premiato a Cannes poche settimane fa) e Edoardo Pesce, Dogman di Matteo Garrone è certamente l'opera che ha trionfato alla 72esima edizione dei Nastri d'Argento di Taormina, riconoscimenti di interesse culturale assegnati come ogni anno dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani; manifestazione come sempre realizzata con il sostegno del Mibact - Dg Cinema.
Eppure, c'è stata anche tanta Napoli premiata per il cinema nel Teatro Antico della perla dello Ionio.
Ammore e malavita dei Manetti Bros è stato premiato per la musica di Pivio e Aldo De Scalzi, per la migliore canzone, Bang Bang, interpretata da Serena Rossi, Gianpaolo Morelli e Franco Ricciardi.  Nastri speciali per l'innovazione ed il coraggio produttivo sono andati alla Gatta Cenerentola di Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone. Nastro Argentovivo anche per Il ragazzo invisibile Seconda generazione, del napoletano premio Oscar Gabriele Salvatores, mentre per i Nastri della legalità, un riconoscimento anche a Nato a Casal di Principe di Bruno Oliviero.
Infine, tra i premi tecnici, migliore fotografia a Gian Filippo Corticelli per Napoli Velata di Ferzan Ozpetek e miglior sonoro in presa diretta a Maricetta Lombardo per due film: Dogman di Matteo Garrone e L'intrusa di Leonardo Di Costanzo.
Ancora una ennesima conferma, dunque, per il cinema campano che tra produzione, regia, attori e reparto tecnico sta dimostrando di essere una realtà in forte crescita, per gradimenti ed investimenti.
Il momento positivo non si arresta dunque, ma continua anche attraverso le diverse rassegne cinematografiche in regione, su tutte l'Ischia Film Festival, arrivato alla 15esima edizione e che quest'anno si occuperà del '68, come tema principale, sempre seguendo il filo rosso che caratterizza la rassegna: i luoghi di ispirazione per il grande schermo.
Rossella Marchese

Al Blu di Prussia la prima de “Il cappello”

31/3/2018

 
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È avvenuta a Napoli, “Al Blu di Prussia”, presentata dal giornalista Antonio Filippetti e dai critici cinematografici Valerio Caprara e Vincenzo Siniscalchi, la prima de “Il cappello”, cortometraggio di Adriana Carli da un racconto di Bruno Pezzella, didatta e scrittore napoletano con attività di critico teatrale e collaborazione con numerose testate giornalistiche.
Prima esperienza dietro la cinepresa per questa attrice, autrice e regista teatrale di lunga, copiosa esperienza.
Ad interpretare la pellicola, gli stessi Carli e Pezzella, coadiuvati da Bruno Minotti e dalla voce di Marianne Benedetto.
“Un’iniziativa – ci racconta la poliedrica artista – nata dopo numerose collaborazioni con Pezzella in occasione di presentazioni librarie che hanno reso praticamente spontanea la mia richiesta, allo scrittore, di un racconto con un personaggio femminile particolarmente adatto, anche in virtù di un modo di scrivere di Bruno che ritengo si presti felicemente alla narrazione per immagini. Nel corso della serata non sono neppure mancati lusinghieri consensi, lodi ed incoraggiamenti, sì da invogliarci ad altre presentazioni, in contesti opportunamente prestigiosi, con ogni probabilità già dal prossimo maggio, ed alla partecipazione a rassegne specialistiche”.
Rosario Ruggiero


Festival di San Remo 2018, targato Baglioni da record di ascolti

2/3/2018

 
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La media di ascolto del festival di Sanremo edizione 2018 è stata superiore al 52 per cento, il risultato migliore degli ultimi 13 anni. La finale è stata vista da 12 milioni 125mila spettatori con share del 58,41%. Picco di ascolto 14 milioni 975mila spettatori, durante l’esibizione di Laura Pausini, con uno share del 76,57% durante l’annuncio dei vincitori. Lo show di Fiorello il momento più visto delle cinque serate 17 milioni 171mila spettatori.
Con questi numeri, messa di fronte ad ascolti da Nazionale di calcio la Rai ha cominciato a corteggiare ufficialmente Claudio Baglioni per la direzione artistica del prossimo festival di Sanremo. Angelo Teodoli, direttore di RaiUno, ha donato un mazzo di rose rosse al cantautore che però al momento temporeggia: “Ci penserò a candele spente”, ha detto rifacendosi all’immagine di sacrestano che aveva dato di se stesso all’inizio di questa avventura.
“Festival indimenticabile”,  “grande sfida vinta”: la Rai non si risparmia in complimenti e si augura che Baglioni, come anche Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino, “ci abbiano preso gusto”. Il “dittatore artistico” ha scelto le canzoni e le ha messo al centro del suo festival. Il meccanismo di votazione che ha coinvolto televoto, sala stampa, esperti e demoscopica ha spinto sul podio “Non mi avete fatto niente” di Ermal Meta e Fabrizio Moro, inno contro il terrorismo e la paura. Era la favorita dall’inizio e la sua strada verso la vittoria non è stata fermata dalle accuse, rientrate tramite regolamento alla mano, di auto plagio.  E’ stato soprattutto il televoto a decretarne il trionfo.
 “Nessuna rivalsa, solo tanto felicità”, hanno commentato i due cantautori. Tante le reazioni social ad un paio di giorni dalla chiusura della 68esima edizione del Festival di Sanremo 2018. C'è chi ringrazia e svela di aver fatto una esperienza unica e chi dà appuntamento in giro per l'Italia in occasione degli instore, come nel caso di Ermal Meta, vincitore della kermesse al fianco di Fabrizio Moro. Annalisa invece, ancora non crede alla sua terza posizione: "E niente ancora non ci credo,  esordisce , un grazie gigantesco a tutta la mia squadra, che è composta da un sacco di gente meravigliosa e senza di loro non sarebbe successo niente di tutto questo. Grazie agli amici e colleghi che hanno tifato, non lo dimenticherò mai. E grazie a Voi, che mi avete sostenuta sempre e fatto arrivare valanghe di affetto in ogni momento! Grazie alla musica!". Incredulità ed ironia per Lo Stato Sociale, che si sono classificati in seconda posizione. "È successo... è stato lo scherzo più riuscito della storia della nostra vita. Che figata. Grazie regaz", hanno scritto. Profonde riflessioni anche per Stash, leader dei The Kolors che scrive su Instagram: "E noi siamo orgogliosi di ogni nostra singola serata su quel palco. Il vero premio sono le piccole cose che ci dimostrano ogni giorno".
Nicola Massaro

Il cinema partenopeo protagonista alla 74ma edizione del Festival di Venezia

31/8/2017

 
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A pochi giorni dall'inizio della kermesse cinematografica della Laguna, Napoli è pronta a fare bella mostra di sé e dei suoi talenti. Sono, infatti, almeno 7 le pellicole che raccontano la città di Partenope, tra opere in concorso, fuori concorso, settimana della critica, Cinema nel Giardino, Venice Days e Orizzonti.
La rinascita di Napoli coinvolge pure la settima arte e non solo per il successo planetario che da qualche anno ha riguardato la serie Gomorra, anche le case cinematografiche del posto stanno dando lustro alla città con produzioni importanti che attirano interesse e finanziamenti internazionali. Manetti Bros, Figli del Bronx sono esempi di società di produzione che stanno facendo tanto e bene nel settore, persino l'animazione è coinvolta in questo sussulto artistico con la Mad Entertainment di Luciano Stella, factory di animazione, musica e documentari che ha realizzato una trasposizione animata di Gatta Cenerentola, la fiaba di Giambattista Basile, ambientata nel porto di Napoli tra i suoi carichi e loschi commerci e rivisitata in chiave moderna, intrecciando amore e malavita in una ghost story musicale.  
A Venezia il percorso partenopeo comincia dal concorso per il Leone d'oro: Ammore e Malavita  dei Manetti Bros, che racconta Napoli con un musical vero e proprio per una storia d'amore con una colonna sonora esilarante che promette risate nella laguna.
Alla Settimana della critica due film partenopei: in gara Il Cratere di Silvia Luzi e Luca Bellino, autori e produttori (con la Tfilm), una favola Disney al contrario in cui il talento si trasforma in ossessione. Ed ancora, Veleno, film sulla Terra dei Fuochi di Diego Olivares che alla tradizione della sceneggiata napoletana intreccia il melodramma politico.
Nel Cinema nel Giardino Bruno Oliviero porterà Nato a Casal di Principe, una storia vera che affonda le radici nel territorio in cui gli uomini girano armati, la camorra sembra endemica ed il protagonista, giovane aspirante attore a Roma, porta quei demoni con sé. Infine alle Giornate degli Autori L'Equilibrio di Vincenzo Marra, girato a Ponticelli, una storia di parroci che difendono le comunità e i territori loro affidati dalle speculazioni attorno ai rifiuti tossici.
Quella presentata a Venezia è, dunque, una Napoli contemporanea che guarda dentro ai suoi mali e in qualche caso ci scherza su in maniera grottesca, cerca riscatto ed offre allo spettatore un punto di vista per uscire dagli stereotipi dello sceneggiato.
Rossella Marchese 

A Nisida Perzechella e Serafina raccontano Viviani

19/7/2017

 
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 "Primma ’e me di’ chi si’, dimme c’hê fatto,/e chella è ’a carta ’e visita, ’a patente…" sentenziano profondamente i primi versi di un sonetto di Raffaele Viviani, artista che, se predica bene, non razzola certo male, presentandosi magnificamente alla storia come pregevolissimo attore, musicista, poeta e drammaturgo, autore di una produzione che indaga sulla napoletanità più schietta, profonda e popolare, sciorinando psicologia, filosofia, atteggiamenti antropologici e sentimenti precipui, insomma peculiare umanità, attraverso la congrua adozione di un linguaggio sempre verace, vibrante ed intenso, fino a suonare anche in maniera oscura, esoterica (“Chesta è ’a Rumba d’’e scugnizze/ ca s’abballa a tutte pizze./ Truove ’e dame ’mpizze ’mpizze/ ca te fanno duie carizze./ Si te fa passa’’e verrizze,/ strette ’e mane, vase e frizze,/ truove gusto e te ce avvizze,/ cchiù te sfriene e cchiù t’appizze./ Comme a tante pire nizze/ te ne scinne a sghizze a sghizze/ fino a quanno nun scapizze./ Chesta è ’a Rumba d’’e scugnizze”). 
Altrettanto bene si presenta il duo teatrale formato da Anita Pavone e Tiziana Tirrito. Luminosa la presenza in scena, vivida la recitazione, trasparente la passione artistica, palese l’impegno culturale, ampia e molteplice la formazione professionale, ricca di studi di recitazione, mimo, danza moderna, canto lirico e doppiaggio.
Da tempo unite in connubio artistico, con il nome di Perzechella e Serafina, le due belle e brave attrici svolgono una meritoria azione di diffusione della cultura partenopea coinvolgendo felicemente dottrina e piacevolezza, divulgazione e divertimento, approfondimento e spettacolo. Così, dopo un omaggio al Giambattista Basile de “Lo cunto de li cunti”, mercoledì 19 luglio sono in scena al Lido Pola di Nisida, accompagnate dalla fisarmonica di Giulio Fazio, per un “viaggio emotivo”, dal titolo “Perzechella e Serafina… e li cunti d’’a vita e Papiluccio (Omaggio a Raffaele Viviani)”, narrando la vita e l’opera del famoso autore di “’A morte ’e Carnevale”. Monologhi, dialoghi, aneddoti, poesie e canzoni si succederanno allora per questo spettacolo già felicemente collaudato, adatto al pubblico di ogni età, ma, soprattutto, consolante esempio di come ancor oggi la città di Napoli, tra mille difficoltà, che non sono, come sostanzialmente si inclina a ritenere, strettamente materiali, ma principalmente di spessore cultuale epocale (come, più o meno, per tutta la Penisola e fuori dai suoi confini), continui a dispensare, irriducibile, belle prove di tenacia, dedizione, bravura, sensibilità, attenzione, in due sole parole: alta civiltà. 
Rosario Ruggiero

Sanremo: infranto il record di ascolti

13/2/2017

 
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Sanremo, Conti dona 100mila alla Protezione Civile,l’ultima serata del Festival condotto da Carlo Conti con Maria De Filippi ha infranto il record che resisteva da 2002
L’aveva detto e l’ha fatto. Carlo Conti ha deciso di donare parte del compenso ricevuto per la conduzione della 67ma edizione del Festival di Sanremo alla Protezione Civile. Già prima dell’inizio della kermesse canora erano scoppiate polemiche sull’entità del cachet, 650mila euro, considerato da alcuni troppo alto. Per rispondere alle critiche era stato lo stesso conduttore fiorentino, in un’intervista a Chi, a spiegare cosa avesse intenzione di fare con quei soldi: “Mi dispiace molto. Comprendo il sentimento che parte da un disagio che c’è nella società, ma bisognerebbe sapere i fatti. Non perché un giornale fa un titolo e scrive una cifra allora è quella giusta e viene cavalcata in maniera populistica. Ci sono altri modi in cui ciascuno di noi fa qualcosa per chi vive un'emergenza ed è bello se rimane privato. Se quello che devolvo in beneficenza lo devo rendere pubblico per farmi bello, allora perderebbe di quella forza che parte da un comandamento: ‘Ama il prossimo tuo’”. Conti ha mantenuto la promessa. Parte del cachet, 100mila euro, è stato devoluta alla Protezione Civile per aiutare le zone terremotate: “Ho già fatto il bonifico a favore della Protezione Civile”, ha detto il conduttore, mostrando la ricevuta. Ha precisato che non avrebbe voluto rendere noto questo suo intento ma le polemiche pretestuose dei giorni scorsi lo hanno spinto a farlo, contravvenendo al riserbo che ha sempre mantenuto intorno a gesti di solidarietà che compie. “Ho una fortuna incredibile, la vita me l’ha ridata, ho il dovere di aiutare chi ha bisogno”. Carlo Conti tira le somme del Festival appena concluso con la vittoria di Francesco Gabbani e del suo brano, già tormentone, Occidentali’s Karma. L’ultima serata, registrando un sonoro 58,4% di share, ha concluso trionfalmente la sua trilogia di Sanremo, grazie anche alla conduzione congiunta con Maria De Filippi, che ha permesso di battere record che resistevano da anni. “Fiorella Mannoia è stata bravissima e coraggiosa a venire a Sanremo. Se questo è il festival della canzone italiana, tutti i grandi artisti dovrebbero avere il coraggio di venire, anche se qualcuno dei talent li supera. La musica va oltre il festival e non c'è problema se vince qualcuno dei talent o qualcun altro”. Così Maria De Filippi, ha esordito nella conferenza stampa conclusiva del festival di Sanremo. “Il festival è il risultato di un compromesso tra le necessità televisive e la vera musica. Non dobbiamo fare il parallelo con il telegatto (dove vai se hai nomination, altrimenti no). È un condizionamento che Sanremo non deve avere”. Tra le sue canzoni preferite mette Fiorella Mannoia, Francesco Gabbani, Ermal Meta, Michel Bravi. “Sono i primi 4? Ah...” e lascia fuori i suoi Amici “non voglio parlare dei miei”.
Nicola Massaro


L’Isola dei famosi 2017 ai nastri di partenza

23/1/2017

 
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I nomi annunciati fino ad oggi sono stati vari: si è parlato di alcuni personaggi provenienti dallo studio del trono classico di Uomini e Donne, Andrea Melchiorre e Giulia De Lellis: nomi che sono stati smentiti in seguito. Proprio la smentita dell’ex corteggiatrice è arrivata qualche giorno fa il cui motivo del suo rifiuto ha creato le più svariate ipotesi: tra queste l’ipotetica gravidanza della De Lellis la quale è stata, successivamente, smentita dalla stessa ragazza.
 Ma dunque, chi saranno i concorrenti pronti a sbarcare sulle spiagge dell’Honduras? Ad annunciare tutti i nomi confermati è proprio il portale ufficiale del reality che rivela le seguenti presenze: Eva Grimaldi, Raz Degan, il famoso cantante emerso nel mondo del rap, Moreno, Nancy Coppola, la bella showgirl Samanta De Grenet, il noto regista, nonché personaggio televisivo famoso per la sua carriera da attore, Giulio Base, Massimo Ceccherini, attore italiano, Nathalie Caldonazzo e la pornostar Malena, detta la Pugliese.
La messa in onda della nuova edizione dell’Isola dei Famosi 2017 è prevista a partire da lunedì 30 gennaio sulla rete di Canale 5. A condurre il reality, per il terzo anno consecutivo, vedremo la famosa presentatrice Alessia Marcuzzi. Il cast dell'Isola dei Famosi 2017 è al completo e, dunque, non ci resta che attendere la visione del programma.
Restano fuori dal cast della nuova edizione dell’Isola dei Famosi,  Wanna Marchi e la figlia Stefania Nobile. “Inopportune”', secondo Mediaset che non ritiene più le due donne adatte alla “linea editoriale” e alla programmazione di Canale 5. Può attendere, e comunque salta per questa volta diversamente da quanto era stato annunciato, il grande ritorno nella televisione che conta della teleimbonitrice più popolare in Italia, che si è messa un po’ da parte dopo la condanna per truffa assieme alla figlia. Ad annunciare ufficialmente l’esclusione dal cast dell’Isola dei Famosi di Wanna Marchi e la figlia è stata la stessa Mediaset, anche se la teleimbonitrice bolognese ha parlato di un’intesa con il biscione per la non partecipazione al programma.
Nicola Massaro

Grande Fratello Vip: vince Alessia Macari, trionfo anche per Ilary Blasi

10/11/2016

 
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Mora, mediterranea, con le ciglia lunghe da cerbiatta. Ma non sono state certo le sue doti fisiche a portare la quasi sconosciuta Alessia Macari alla vittoria finale della prima edizione del Grande Fratello Vip. Piuttosto, la sua spontaneità quasi disarmante, che unita a quella parlata a metà strada tra l’inglese e il ciociaro più verace, ha subito fatto breccia nel cuore degli spettatori più attenti del reality show. 
 "Valeria Marini, senza dubbio il nome più forte di quest’edizione e, nel bene e nel male, anche la grande protagonista. Ora lo posso dire: fin dall'inizio era lei la mia vincitrice; lei, nel suo essere rompiballe, nel suo “adattarsi” a noi”, queste le parole di Ilary Blasi intervistata tra le pagine di “Chi”, il settimanale diretto da Alfonso Signorini, sua spalla durante la conduzione del Grande Fratello Vip. Finalmente la moglie di Totti ha potuto esprimere la sua opinione in riferimento al suo preferito all'interno del reality.
Per quanto riguarda la vincitrice Alessia Macari invece? “La ciociara Alessia Macari, molto amata dal pubblico del televoto per il suo modo di fare, molto sveglia”.
Tanti dubbi sul conto di Laura Freddi: “L’unica scontata che non ha messo nessuna maschera è Laura Freddi. Io non l’ho ancora capita; e voi?”. In realtà, la quinta classificata di questa edizione, è arrivata in finale senza particolari dinamiche ma, il pubblico da casa l’ha premiata ugualmente. La prima edizione del Grande Fratello Vip è stato un vero successo non solo per canale 5 ma soprattutto per Ilary Blasi. Dopo aver inseguito a lungo la conduzione del reality, Ilary Blasi ha dimostrato di essere all’altezza di un programma tanto amato. Dopo la finalissima, Ilary Blasi ha rilasciato un’intervista ai microfoni del settimanale Chi in cui ha svelato di aver subito un cambiamento esattamente com’è accaduto ai concorrenti. “Questo programma mi ha cambiato. Anch'io ho fatto un viaggio dentro me stessa. Di base resto la "scema" di sempre, ma molto più consapevole, giocosa e seriosa. Ho imparato ad essere autoritaria. Alcuni concorrenti all'inizio forse mi reputavano troppo giovane, così ho tirato fuori la mia stronzaggine. E credo abbia fatto bene al programma. Il GfVip era un mio obiettivo e ammettere che sono contenta non è un reato. Ho provato a essere la voce degli italiani seduti sul divano come lo ero io prima, quando guardavo i reality”, “Una scommessa vinta”. Così il direttore di Canale 5, Giancarlo Scheri, definisce la prima edizione del “Grande Fratello Vip”, e nel contempo dà appuntamento alla “prossima edizione”.
Decisamente buoni gli ascolti, confermati dalla finalissima, seguita da 5.050.000 telespettatori con il 26.36% di share. Nel corso di tutta l'edizione la media tenuta dal reality è stata di oltre 4.100.000 di telespettatori e del 22% di share. Anche in Italia è nato e si è consacrato il Grande Fratello Vip, fa notare Scheri. “E' stata una meravigliosa prima edizione, con ascolti stratosferici, divertente e commovente, con una eccezionale interazione social. Il primo ringraziamento va a Ilary Blasi, ironica, impeccabile, meravigliosa padrona di casa e al suo partner, un Alfonso Signorini in grande forma, sempre più arguto e trascinante. E poi grazie, naturalmente a tutta la superba macchina artistica e produttiva di Mediaset ed Endemol Shine Italy. Arrivederci alla prossima edizione”.
​
Nicola Massaro

 

Oscar 2017, candidato per il miglio film straniero “Fuocoammare”

28/9/2016

 
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É Fuocoammare di Gianfranco Rosi il film italiano candidato all’Oscar per il miglior film in lingua non inglese. Il percorso è tutt’altro che facile. Tra gli sfidanti si trovano Paradise di Andrej Končalovskij, Julieta di Pedro Almodóvar, Death in Sarajevo di Danis Tanović, Toni Erdmann di Maren Ade,Sieranevada di Cristi Puiu, il film animato Ma vie de courgette di Claude Barras e The Salesman di Asghar Farhadi.
Sette i film italiani che si erano iscritti per l'esame della commissione di selezione composta dal direttore cinema del Mibact, Nicola Borrelli, dai produttori Tilde Corsi e Roberto Sessa, dai distributori Osvaldo De Santis e Francesco Melzi D’Eril, dai giornalisti Piera Detassis e Enrico Magrelli, dal regista Paolo Sorrentino e dallo scrittore Sandro Veronesi: Gli ultimi saranno gli ultimi di Massimiliano Bruno, Indivisibili di Edoardo De Angelis, Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti, Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese, Pericle il nero di Stefano Mordini, Suburra di Stefano Sollima. Alla fine su Indivisibili ha prevalso per un voto Fuocoammare. Ma, mentre fioccano gli auguri, il premier Renzi su twitter parla di “grande onore”, ecco la doccia gelata, firmata Paolo Sorrentino, il regista premio Oscar della Grande Bellezza che ha fatto parte della squadra dei votanti per la designazione: “Questa scelta è un inutile, masochistico depotenziamento del cinema italiano che quest’anno poteva portare agli Oscar due film: un film di finzione, Indivisibili, che secondo me avrebbe avuto molte chance, e Fuocoammare che poteva concorrere e vincere nella categoria dei documentari”. Ad ogni modo continua il successo per il cineasta Gianfranco Rosi che allo scorso festival di Berlino ha ricevuto dalle mani di Meryl Streep l'Orso d'Oro. “Vorrei che il tuo film arrivasse agli Oscar” aveva detto la grande attrice a Rosi che ora inizia a pensare seriamente alla statuetta: “Sono molto felice. Questa candidatura va oltre il mio film. In questi 8 mesi il film è stato distribuito in più di 60 paesi”. Da Parigi, dove è impegnato nel lancio del documentario, Rosi ricorda che 2in questi 8 mesi il film è stato distribuito in più di 60 Paesi. E mi sembra sia diventato un film di tutti. In un mondo in cui si continuano a erigere muri, spero che questo film possa seguire le parole di Obama: chi costruisce muri, costruisce una prigione per se stesso”.
​  
Nicola Massaro

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